Alessandro Birindelli, ne ha fatta un’altra delle sue. Stiamo parlando di buone azioni, ovviamente, visto che negli ultimi tempi l’ex difensore della Juventus, attuale allenatore degli esordienti del Pisa, è assurto alle cronache per un gesto nobile, anche se non riconosciuto dal giudice sportivo che gli ha dato la gara persa a tavolino e lo ha pure multato. Lo scorso mese di dicembre, infatti, in seguito ad una lite scoppiata sugli spalti, Birindelli aveva ritirato la squadra dal campo per protesta durante la partita Pisa – Ospedalieri. Da più parti arrivarono plausi all’ex calciatore della Juventus, anche se la cosa non è piaciuta alla lega toscana il cui giudice sportivo ha punito il Pisa con la sconfitta a tavolino, -1 punto in classifica e una multa da 100 euro.

Il danno e la beffa per Birindelli, che comunque assieme alla sua società ha rivendicato la convinzione di un gesto che voleva essere educativo nei confronti dei genitori di quelli che dovranno essere i campioni del futuro. Domenica scorsa, un nuovo episodio: un arbitro debuttante nella categoria, ha assegnato al Pisa un rigore inesistente in seguito allo scontro di un attaccante nerazzurro contro il portiere avversario, ma Birindelli e i suoi lo hanno rifiutato, aiutando così l’arbitro a prendere la decisione giusta. Una scena che difficilmente si può vedere sui campi professionistici, dove nove volte su dieci l’obiettivo dei giocatori in campo è portare l’arbitro ad arbitrare a proprio favore, magari ingannandolo con simulazioni degne delle più pagate comparse cinematografiche.

L’episodio di domenica scorsa è stato riportato dal quotidiano La Nazione, con Birindelli che lo commenta così:

“Ma il merito è dei miei giocatori. Sono loro che hanno detto all’arbitro che il rigore non c’era”.

Dopo l’ammissione dei giovani pisani, l’arbitro è tornato indietro sulla sua decisione, ma la squadra dei nerazzurri toscani ha vinto ugualmente. Nonostante la punizione inflitta precedentemente dal giudice sportivo, dunque, l’ex giocatore della Juve continua per la sua strada del fair play, con lo scopo di educare i suoi giovani al rispetto delle regole, degli avversari e degli arbitri:

 “Ho detto ai ragazzi di aiutare l’arbitro e così l’attaccante ha ammesso che non era fallo”, conclude Birindelli.

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